lunedì 19 luglio 2010

Visita ai druidi nel bosco poirinese

POIRINO - Sono soltanto degli alberelli. Però custodiscono la conoscenza e le suggestioni dei druidi, maghi e sapienti che legavano le forze della natura alla vita degli antichi Celti. Questo vuole essere il “Bosco di Passatempo” ai Marocchi: un’area di 5.000 metri quadrati con piante sacre, su cui l’antico popolo leggeva l’oroscopo degli uomini. La loro era una cultura orale, completamente radicata nei tempi e nei ritmi della natura. Le piante ad alto fusto erano abbinate ai periodi dell’anno solare e dunque ai nati nei vari periodi. Ed era una cultura guidata da una concezione circolare del tempo, la più ancestrale: tutto nasce, cresce e muore in un movimento infinito che ripete se stesso, fino alla reincarnazione. Per loro non avevano senso concetti come “progresso” o “sviluppo”, su cui si fonda l’uomo occidentale moderno. Infatti il mondo romano, con il suo progresso tecnologico e sociale, li distrusse. «Per questo il nome è Passatempo. Anche il suo simbolo sarà studiato partendo dal triplo cerchio celtico che simboleggia l’unione di passato, presente e futuro», introduce nel bosco Mariangela Marocco, titolare dell’agriturismo Fricandò in via Nino Costa, su cui si affaccia ispirata ai Celti. L’idea è nata due anni fa: «Due attori ci hanno regalato un pero e un melo e l’ anno seguente due ciliegi, che ora fanno da sentinelle a un anfiteatro di alberi. Sono regali insoliti. Abbiamo pensato di unire il messaggio di attenzione per l’ambiente a qualcosa di più coinvolgente per i visitatori». Oltre alle ventun piante dell’oroscopo celtico, ne sono state messe altre per creare spazi; una sorta di piazzetta si apre in mezzo a salici, pioppi e cipressi. «Con questi tre tipi di quinte differenti si creeranno atmosfere uniche per ambientare letture e rappresentazioni », accenna Marocco. Si è pensato anche ai bambini, perché trenta alberi di nocciolo definiscono la sagoma di una piazzetta che sarà dedicata alle attività con i più piccoli e per questo già chiamata “Cip e Ciop”, in onore ai due noti scoiattoli della Disney. «Speriamo che il bosco diventi davvero una casa per gli scoiattoli. Contatteremo anche la Lipu per sapere se vi sono progetti per il ripopolamento di alcune specie di uccelli». Il bosco, che confina con una strada sterrata, sarà delimitato per metà da una siepe che costituirà anche una barriera naturale contro il freddo dell’inverno. «Ci sono ancora tanti particolari da sistemare, ma la parte più grossa è fatta», mostra Marocco. Lo zio Bartolomeo Quattrocolo, di casa a Cascina San Carlo, è stato nominato “guardiano del bosco”: è lui a controllare che le piante non patiscano il freddo, abbiano abbastanza acqua e quali necessitano di potatura: «Il bosco sorge su un terreno che drena bene. Fino ad una decina di anni fa qui c’era una peschiera, poi è stata riportata tanta terra per coprirla – spiega il 65enne, esperto potatore d amante delle piante con fiori - Questi alberi vogliono un terreno per lo più asciutto: prima di piantarli, in alcuni punti, abbiamo calcolato una lieve pendenza per quelli più delicati perché ogni albero ha le sue esigenze». Il primo disegno del bosco è stato fatto da un architetto, ma il progetto ha subito modifiche per avvicinarsi a un aspetto più rustico e naturale, senza dimenticare le esigenze delle varie essenze. «Per fare un esempio, il carpino si trova bene vicino all’ulivo, ma non al salice. E l’ulivo non deve essere molto esposto, perché va protetto dal gelo d’inverno ». Tutti potranno accedere al Bosco di Passatempo gratuitamente. Ci saranno orari di apertura e si potrà visitare anche su prenotazione: «L’organizzazione è ancora da definire, ma vogliamo trovare un modo per controllo l’afflusso di persone. A chi entra sarà dato il decalogo con le regole per rispettare l’area – accenna Marocco – Su ogni albero, sarà poi messo un cartello per illustrare le caratteristiche caratteriali di chi è nato sotto quella pianta secondo l’oroscopo celtico». Tra gli alberi sarà creato un percorso guidato. «Diventerà un’oasi per passeggiare e leggere in tranquillità. Per questo, accanto a ogni pianta, posizioneremo una panchina in legno». In scaletta c’è anche il coinvolgimento delle scuole in attività didattiche; le visite guidate si dovranno prenotare. In autunno potrebbero partire le prime iniziative nel bosco. Per esempio un incontro con una grafologa che, al termine del percorso, proporrà il test dell’albero per interpretare la propria personalità come avrebbe magari fatto un druido dalla barba bianca. Intanto, tra chi ha saputo che il bosco sta prendendo forma, c’è anche chi ha già chiesto di poter portare li il proprio albero di Natale: «Stiamo pensando se realizzare uno spazio-riposo per abeti e pini – immagina Marocco – Calmi, facciamo un passo alla volta. Però, certo che sarebbe bello ricostruire un villaggio di Natale... ».


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